martedì 31 maggio 2016

Vals Op.8 No.3 - Agustin Barrios Mangore


Ritratto in graffito di Barrios
(V. Lecha 1944)


C'è un profondo mistero nel tuo sonoro
cuore fiorito, chitarra mia
gioisci penando, hai la tua allegria
estasi di passione, lacrime per ristoro
Ti dette il petto il dolce moro
e l'Ibero ti mise anima e valentia
l'America Vergine, con fantasia
in te mise, per suo amor, tutto il tesoro.
Per questo nelle tue corde tanto umano
c'è nella tua voce, quasi un lamento
a volte, un sospir d'anima solitaria
in cui triste e mistica preghiera
fiorisce senza posa il sentimento.


La mia chitarra - Agustin Barrios                     



Barrios al conservatorio di musica di El Salvador
Barrios compose Vals No. 3, mentre viveva in Brasile intorno all'anno 1919. Durante questo periodo stava ampliando il suo repertorio con molte nuove composizioni tra cui Mazurka Apassionata, Gavota Madrigal e Un Sueño en la Floresta. In tale periodo lo studio dei classici e le trascrizioni di Bach, Beethoven, Chopin, influenzarono non poco la sua attività di compositore. In effetti, contemporaneo di Heictor Villa Lobos, a differenza di quest'ultimo, Barrios non era interessato alle ''nuove tendenze'' che facevano uso di dissonanze, politonalità e atonalità.
La necessità di trascrivere opere composte per altri strumenti nasce nel momento in cui emerge chiaramente, soprattutto per i concertisti che operano a partire dai primi decenni del Novecento, il limitato repertorio esclusivo per chitarra. Questa consapevolezza si concretizza quando l’evoluzione dello strumento determinata dalle idee innovative di Torres, consolidatesi nella seconda metà dell’Ottocento, pone la chitarra in una fase di transizione in cui il vecchio repertorio risulta limitante, ma nello stesso tempo le nuove peculiarità dello strumento non sono ancora state recepite al punto tale da generare uno specifico interesse da parte dei compositori dell’epoca.
Miguel Llobet, compositore
 contemporaneo di Barrios
Se anticipatamente, nella prima metà del diciannovesimo secolo, è Julian Arcas ad interessarsi all’attività trascrittiva, nel periodo successivo è ancora Francisco Tárrega che cerca di risolvere la situazione effettuando una cospicua quantità di trascrizioni, soprattutto da opere del XIX secolo, come Schumann, Mozart, Haydn, Mendelssohn e Granados. Gradualmente il repertorio dello strumento assimila adattamenti di musiche scritte per altri strumenti dai maggiori compositori barocchi e trascrizioni di pezzi per la vihuela, liuto e chitarra. Ma è soprattutto il catalano Miguel Llobet, contemporaneo di Barrios a fare della trascrizione la colonna portante della propria mission artistica. In questo clima, pertanto, anche Agustin Barrios si cimenta in alcune trascrizioni che faceva ascoltare nei sui concerti. Alla sua chiamata risponderanno compositori come Joaquìn Turina, Federico Moreno Torroba, Manuel Ponce, Mario Castelnuovo-Tedesco, Heitor Villa-Lobos.
Qui di seguito propongo l'interpretazione del Vals No. 3 del grande stimatore di Barrios, John Williams. Egli stesso afferma '' Agustin Barrios è stato il più grande compositore di chitarra di tutti i tempi e la sua musica è molto chitarristica, come quella di Chopin è pianistica''. Con Barrios, secondo Williams, si colmava un vuoto che metteva in risalto una carenza troppo pesante: quella di non avere, per la chitarra, un compositore che le appattenerse, in grado di scrivere musica che nascesse anche dalle peculiarità sonore e organologiche dello strumento.



Vals No. 3 è stata una delle sole tre composizioni a cui Barrios ha assegnato un numero d'opera (gli altri due erano Vals Op. 8, No. 4 e Preludio Op. 8, No. 1). I due valzer No. 3 e 4 sono in genere accoppiati insieme in quanto sono entrambi organizzati consecutivamente nell'opera 8. Inoltre, entrambi questi valzer si completano a vicenda perché il No. 3 è introspettivo, mentre il No. 4 è molto più brillante. Barrios ha scritto altri valzer, ma non assegnò loro un numero d'opera (ad esempio Vals Tropical e Vals de Primavera). Barrios usò numeri d'opera per questi pochi brani perchè è stato dichiarato che tale idea fu del suo amico Martin Borda y Pagola, con lo scopo di nobilitare le sue composizioni. Ci sono tre fonti principali del Vals No. 3. Due delle fonti sono manoscritti; la terza fonte è la registrazione del pezzo che Barrios fece per Odeon intorno 1928.

Agustin Barrios insieme all'amico Martin Borda y Pagola (seduto)
e Carlos Tràpani (a destra)


Vals No. 3 interpretato da Manuel Espinas
          

Vals No. 3 Versione originale registrata da Barrios per l'etichetta Odeon (1928)



Vals No. 4 interpretato da David Russell



Vals No. 4 Versione originale registrata da Barrios per l'etichetta Odeon (1929)




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Vals No. 3 è un valzer nella tonalità di re minore e l'organizzazione formale complessiva è ternaria Nocturne op. 9, No. 2. L'uso di melodie liriche, evocative e talvolta virtuosistiche, insieme ad armonie romantiche, è simile alla tipica scrittura pianistica di Chopin. Un'altra caratteristica tipica della prassi esecutiva di Chopin è l'uso del rubato che è evidente nelle registrazione di Chopin.
(ABA). Le sezioni A e B sono organizzate in piccole sezioni: la sezione A ha la forma aabba e la sezione B ha la forma cdc seguita da una transizione che ritorna al finale della sezione A. Questo movimento presenta alcune influenze dello stile compositivo di Chopin. Infatti mentre componeva questo brano,  stava trascrivendo musiche di Chopin come il Preludio N. 4 e la Mazurka.






Esecuzione del Nocturne Op.9 No.2 di Valentina Lisitsa



Documentario sulla vita di Chopin


L'anima di Barrios era totalmente Romantica, tanto da essere considerato ''fuori moda'', siccome scriveva musica romantica in un periodo in cui si affermano le nuove avanguardie musicali. Non ebbe il vantaggio di un'educazione sistematica e, per conseguenza, ignorava le tendenze Europee del tardo XIX secolo. Lui seguì la sua natura, il suo animo sensibile, senza condizionamenti esterni, solo ''una severa educazione religiosa'' orientato verso un panteismo primitivo. Infatti Barrios commenta questa sua veduta religiosa nel giornale brasiliano Jornal do Recife, del Gennaio 1931:

Malgrado una severa educazione religiosa, il mio panteismo primitivo mi ha orientato nella direzione Teosofica, il più umano e razionale dei concetti filosofici. Credo nelle leggi immutabili della natura. L'umanità e Dio impregnano il mio spirito quali termini etici dell'esistenza.

Egli, quindi, riconosceva intuitivamente che c'è una relazione tra il bene, la verità e la bellezza, e tutte queste realtà si riflettevano nell'amore per la vita e nel proprio essere. Per Barrios: l'Amore è il processo e la verità, la bellezza e la divinità sono le conseguenze.

Consiglio la visione di due bellissime interpretazioni del Vals No. 3.


Esecuzione di David Russell



Esecuzione di Manuel Espinas


lunedì 30 maggio 2016

La Catedral - Agustin Barrios Mangoré



Quanto impetuoso è il mio girovagar!
alla deriva sono,
mosso d'impulso dal destino
in folle vortice danzando
ai quattro angoli del pianeta!
Nel mio sangue una vita porto inquieta
e nel mio desidero incerto, un pellegrinaggio,
illumina la mia vita l'arte
come una cometa fantastica!
Di quei famosi trovatori medievali
di follia romantica ammalati
Fratello io sono.
Come loro, anch'io
da morto, Dio sa
in quale porto lontano
andrò a trovare il mio
tumolo senza nome!

Bohemio - Agustin Barrios Mangoré





Tra i versi di questo sonetto, scritto nel 1922, Agustin Barrios Mangoré esplicita la sua filosofia: su tutto prevale la componente soggettiva, il vissuto, la vita interiore volutamente restia ad essere ingabbiata in specifiche contestualizzazioni. Nato in Paraguay nel 1885, viveva la creatività come un’attività religiosa, al servizio dell’arte. Da Artista Crociato sentiva il suo ruolo come ‘’cosa da dover compiere’’, come nobile causa per portare a tutti il suo elevato messaggio musicale. Da ciò l’universalità del suo linguaggio musicale  che riusciva a toccare il cuore di tutti coloro che ebbero  l’onore di ascoltare i suoi concerti o le sue incisioni.


Cattedrale Metropolitana di Montevideo
La Catedral può essere considerato uno dei brani più famosi e conosciuti di Agustin Barrios. É stato scritto nei primi mesi del 1921, quando Barrios risiedeva in un umile Hotel vicino alla Cattedrale Metropolitana di Montevideo. Dalla camera dove alloggiava  si sentiva il suono delle campane e questa situazione  ispirò  la composizione originale di due movimenti, Andante religioso e Allegro solenne. Il Preludio sottotitolato Saudade venne scritto nel 1938, nei suoi sei mesi passati all’Havana, Cuba, e lo unì a La Catedral un anno e mezzo dopo ad El Salvador in un concerto tenuto nel Teatro Nazionale.


Documentario di foto: Cattedrale Metropolitana




Primo Movimento

Il primo movimento, il Preludio Saudade, come suggerisce il nome ha il carattere di una saudade. Tale termine rimanda alla cultura lusitana,  galiziana , portoghese e brasiliana e indica una forma di malinconia, un sentimento affine alla nostalgia. Etimologicamente, deriva dal latino solitùdo - solitudinis, solitudine, isolamento e salutare - salutatione, saluto. In alcune accezioni la saudade è una specie di ricordo nostalgico, affettivo di un bene speciale  assente, accompagnato da un desiderio di riviverlo o di possederlo. In molti casi una dimensione quasi mistica, come accettazione del passato e fede nel futuro. La tonalità di Si minore con la quale è composto il Preludio, ricrea questo clima malinconico passando da un’armonia all'altra pur mantenendo sempre evidenziata la melodia; il cambio avviene lentamente principalmente nell'accompagnamento dove le note appartenenti all'armonia mutano al cambiare dell’accordo successivo.
Inizialmente, si stabilisce un’estensione sopra la tonica esponendo la tonalità e la figurazione sviluppata durante il preludio. Per nove battute viene definita la centralità della tonica, mentre nel finale di questa prima sezione si può notare il grado relativo, cioè Re maggiore, che diventa la prima cadenza di importanza strutturale. (La dominante, cioè fa maggiore, non è usata in questa componente introduttiva). Riguardo la figurazione usata durante il preludio, la voce principale è una semiminima puntata in una metrica di 2/4, mentre le semicrome fungono da accompagnamento.


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Dalla decima alla ventesima battuta vi è una sezione che si propone l’obiettivo di mostrare la dominante. In questa parte, predominano le estensioni del Fa maggiore, utilizzando gli accordi di dominante e sottodominante della tonalità originale. Questa struttura armonica provoca una zona di instabilità dove la melodia è esposta con più note dell’accordo di dominante, che diviene il protagonista della sezione.


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Le battute dalla 21 alla 25 ripresentano di nuovo il materiale di partenza delle battute iniziali ( battute 1-5). Poi c'è un uso ripetitivo del grado diminuito della dominante, oltre a note di passaggio tra gli accordi e le sospensioni. Ciò da all'esecutore una vasta gamma di possibilità dinamiche ed espressive. La coda demarcata per l’unica accelerazione armonica del preludio parte dalla battuta 44 per formare una dominante secondaria al Fa maggiore. Questo procedimento si realizza per completare il ciclo nella prolungazione del Si minore durante gli ultimi tre stadi.


Secondo Movimento

Manoscritto ultima versione del 1925
Il movimento Andante Religioso era in origine il primo dei due movimenti. Tuttavia, dopo aver aggiunto il Preludio Saudade, l’ Andante Religioso è diventato il movimento centrale. Il clima di tristezza scaturito dal brano è un motivo che prevale in tutta La Catedral. Anche se il titolo non si riferisce specificamente all’ emozione di tristezza, è il contenuto della musica di questo movimento che la rende possibile. La tonalità di Si minore e la lenta successione di ritmi puntati sono caratteristiche di una marcia funebre. A tal proposito ricordiamo le marce funebri di compositori da cui Barrios è stato influenzato, come Chopin con la sua "Marche funebre" dalla Sonata No.2 op. 35 e Beethoven con il secondo movimento della  Sinfonia No. 3 intitolata "Marcia Funebre ". I lenti ritmi puntati di questo movimento suggeriscono uno stile simile all’ouverture francese, che era comunemente usata in epoca barocca. Questo movimento è stato ispirato ascoltando l’organista suonare la musica di Bach nella Cattedrale di Montevideo. Forse i ritmi lenti puntati caratteristici dello stile dell’ouverture francese sono destinati a rappresentare l'organista che suonava la musica di Bach.






 Marcia Funebre - Secondo movimento dell Sinfonia No. 3 di Beethoven















"Marche funebre'' dalla Sonata No.2 op. 35 di Chopin













Come il primo anche il secondo movimento è nella tonalità di Si minore. Inizia con un motivo che ha carattere morbido e cantabile e l’accompagnamento è presente in modo discreto. La prima frase fornita a titolo di introduzione è la più corta del movimento. Questa comprende quattro battute che terminano con una cadenza sul quinto grado. In seguito a queste misure, la stessa melodia iniziale (batt. 1-2) viene mostrata un’ottava giù, seguita da un ampliamento del registro nelle note più basse della chitarra, mentre esplora nuove armonie modulando in Fa minore. Quindi, questa prima e unica modulazione del movimento delimita la fine della prima sezione del secondo movimento. Dalla 12esima alla 15esima misura vi è una serie di accordi di quattro note in una sequenza di quinte come sono comunemente usate nei corali a quattro note di Bach. Attraverso questi accordi si esaltano rispettivamente gli accordi di Si minore e Fa minore. Questa sezione, inoltre, mostra al basso tutte le voci coinvolte.

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Terzo Movimento

Il terzo movimento, Allegro solenne, è caratterizzato dalla sua permanente tonalità di Si minore e dalla forma di rondò. Questo movimento comunica l’elevata e calma atmosfera spirituale della cattedrale e l’uscita nella strada, in cui l’agitazione e il trambusto della vita reale sono rappresentati da figure di note di sedicesima, arpeggiate.
Per l'analisi, è necessario andare inizialmente a considerare la forma: 




Interno Cattedrale Metropolitana
Iniziamo col refrán, o parte A, dove si espone la figurazione degli accordi che nel movimento verrà utilizzata ripetutamente. Ai fini della rigorosa formula figurativa, ci sono un paio di battute non strutturate, che hanno solo funzione ornamentale. In ciascuna delle ripetizioni del refrain lungo il pezzo, non ci sono variazioni eccetto quelle dinamiche dove l'interprete ha una grande gamma di possibilità. A parte il mantenimento di un colore caldo e dolce della chitarra, è importante condurre le curve dinamiche fedelmente alle tensioni armoniche: la tranquillità interpretata come piano e tensione armonica come forte include regolatori per passare da una parte all'altra. Il primo episodio (B) è inizialmente caratterizzato dalla rimozione delle note pedale. In sostanza rimangono accordi arpeggiati, e presenta una ricchezza di note di passaggio, tutte diatoniche. Questo è un fenomeno che si vede per la prima volta in tutta la cattedrale. Questo primo episodio mostra la modulazione alla tonalità relativa, Re maggiore, creando una caratteristica simile ai due movimenti che lo precedono nella composizione, dove sono presenti enfasi o modulazioni allo stesso grado di tonalità. Per quanto riguarda il registro, si amplia progressivamente enfatizzando attraverso picchi acuti le note dell’accordo di Re maggiore, mentre le note basse, o picchi gravi enfatizzano le note dell’accordo di dominante di Re maggiore. Il secondo episodio (C) è una sequenza decrescente della figurazione accordale. Le note più alte di ciascuna cella appartenente alla sequenza descrivono una discesa diatonica dalla fondamentale della dominante, cioè il fa, alla tonica. Successivamente, appare un Fa maggiore, per preparare la fine della sezione, esplorando posizioni sulla stessa corda lungo la tastiera, e termina con gradi congiunti verso la tonica (tutti entro l’accordo di dominante).

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Nel terzo e ultimo episodio (D) prevalgono note non strutturali che fanno parte del fondamentale discorso musicale; questo lo differenzia dal refran e dagli episodi antecedenti. Il completamento di questa parte è un'estensione della dominante, dove viene messo in risalto il basso attraverso il cromatismo. Dal momento che "B" accompagna il refran agli episodi 1, 2 e 3, l’ultima parte di B compare sempre in modo diverso, per fare spazio all'episodio successivo.
La coda (batt. 105-125) mostra un cambiamento dall'accordo di tonica alla dominante, che si estende attraverso un cromatismo. Questa volta non è solo una voce, ma due voci, che creano un cromatismo al basso in maniera decrescente dalla nota Si alla nota Fa, mentre la voce intermedia va in maniera crescente dalla nota Re alla nota Fa. Queste due voci quando raggiungono la loro nota di destinazione, mostrano l'accordo dominante.

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Il movimento termina con la figurazione discendente e ascendente dell’accordo di Si minore, mostrando l'arpeggio in tutte le sue possibilità all'interno della tastiera; ne deriva anche il prolungamento fino al limite tagliato della tastiera dello strumento. Discende ancora verso il basso con tre accordi di Si minore, ma questa volta non arpeggiate ma con accordi verticali.

Qui di seguito i video di interpreti famosi.


Ana Vidovic - Primo Movimento



Manuel Espinas - Secondo Movimento



Nicholas Petrou - Terzo Movimento



Spartito completo
La catedral
Audio completo registrazione originale
eseguita da Barrios stesso
                                      

domenica 29 maggio 2016

Sueño en la floresta - Agustin Barrios Mangoré

Lo sai che l'Arte musicale
è una primavera sacrale
mia Susannetta
fra palme verdi è celata
offrendo all'anima acqua gelata
tanto freschetta
chiara e cristallina,
che la mente non ne immagina
l'uguale.
Un'oasi che ha il ciel deciso
che fosse il nostro paradiso
ancestrale.
Oasi confortante
dove riposa un istante
la perduta
carovana, nel suo incerto
viaggio, nel deserto
della vita.
Oh! Quanti provarono 
l'urgenza di scavare 
in quei campi di verdone
nel loro desiderio di pace
perché la sete eterna si tace
e s'abbia amore. [...]

L'arte della Musica - Agustin Barrios




Un Sueño en la Floresta si traduce in "Un sogno nella foresta." Barrios aveva inizialmente intitolato
questo pezzo Souvenir d'un rêve, ricordo di un sogno. Ha usato questo titolo fino all'anno 1930. La data esatta in cui Barrios compose questo pezzo è sconosciuta, ma la sua prima apparizione la troviamo su uno dei suoi programmi da concerto nel 1918. Pertanto, è probabile che sia stato composto in questo periodo, quando Barrios viveva in Brasile. Barrios ha registrato "Un Sueño en la Floresta" nel 1928 per l'etichetta Odeon.
E' possibile che Barrios abbia modellato Un Sueño en la Floresta, dopo lo studio sul tremolo Sueño di Francisco Tárrega. Oltre l'ovvia somiglianza nei titoli di questi pezzi, ci sono altre caratteristiche che essi condividono. Ad esempio, entrambi i pezzi presentano ben visibile la tecnica del tremolo. Barrios è stato fortemente influenzato da Tárrega e spesso ha eseguito brani di Tárrega nei suoi concerti, tra cui un altro dei capolavori sul tremolo di Tárrega, Recuerdos de la Alhambra.



     Sueno di Tarrega (Beata Bedkowska-Huang)



         Recuerdos de la Alhambra di Tarrega (David Russell)

     Recuerdos de la Alhambra di Tarrega (Narciso Yepes)








Analisi del brano Un Sueño en la Floresta
La forma generale del pezzo è ABCA' con un'introduzione. Il brano è tutto il Sol Maggiore, con brevi inserzioni nelle tonalià di Mi minore e Sol minore. L'introduzione lenta (misure 1-28) serve a stabilire la tonalità di sol maggiore e a prefigurare temi e tonalità che appariranno successivamente nel pezzo. La sezione A (misure 29-71) introduce l'uso della tecnica del tremolo. Inizia con due misure di materiale d'accompagnamento che stabilisce l'armonia sulla tonica, il nuovo tempo, e la metrica prima che inizi la melodia del tremolo. Questa sezione è segnata dalle varie dichiarazioni di melodia tematica della sezione A, ciò appare in misure 30-34 ed è illustrato nell'esempio sotto.

Tema A - Un Sueño en la Floresta

A partire dalla misura 54, il tema A è esposto in Mi minore con una leggera variazione. Tuttavia, questa visita nella tonalità chiave di Mi minore è breve; infatti il tema A ritorna nella tonalità d'impianto di Sol maggiore di nuovo alla misura 62. Le ultime quattro misure di questa sezione si staccano dalla melodia del tremolo, ma un pedale del sedicesimo nota nella bassi continua lo slancio in avanti. Queste quattro misure servono anche come dominante preparazione per la sezione B.
La sezione B è caratterizzata da una melodia lirica con portamenti frequenti, supportata da sparsi accompagnamenti accordali. Simile alla sezione A, nella sezione B sono presenti due misure che stabiliscono il nuovo tempo e la metrica (Misure 72-73). La sezione centrale è caratterizzata dall'uso di tema B, che appare per primo nelle misure 74-77.

Tema BUn Sueño en la Floresta

L'uso frequente di portamenti in questa sezione allude all'introduzione del pezzo. Nella sezione C ritorna il tremolo e comprende due misure di materiale d'accompagnamento come l'introduzione. Tuttavia, questa volta l'accompagnamento dell'arpeggio delinea un'armonia di Sol minore. Il tema C è caratterizzato da una graduale scala ascendente e discendente di sol minore.
Tema CUn Sueño en la Floresta

La crescente poi decrescente natura di questo tema è ritmicamente aumentata nele misure 126-136 su un pedale di dominante, fino al suo massimo culmine nelle misure 130-131. L'inizio della sezione di A' è nella battuta 137. La melodia del tema A' appare per la prima volta nelle misure137-140 e contiene elementi di temi A e C. 

Tema A' Un Sueño en la Floresta

L'apparentemente suono trionfale di questa ultima sezione con tema A', si contrappone alla tristezza della precedente sezione C. Infine, Barrios conclude il pezzo con una sezione di chiusura (misure 158-167) dotata di un arpeggio di tonica. L'ultima misura comprende due accordi di tonica in un registro sia alto e sia basso.



Propongo l'ascolto di due interpretazioni di questo brano. La prima eseguita dalla coreana Kyuhee Park, mentre la seconda dal già citato David Russell.










giovedì 26 maggio 2016

Una limosna por el amor de Dios

                                                     

Tupa, lo spirito supremo e protettore della mia tribù,
mi incontrò un giorno nel mezzo del bosco verdeggiante,
estasiato nelle contemplazione della Natura.
E disse: “Prendi questa cassa misteriosa e desta i suoi segreti”.
E rinchiudendo in essa tutti gli uccelli canori della foresta
e i sospiri dolenti dell’anima rassegnata dei vegetali,
la abbandonò nelle mie mani.
La presi, obbedendo al mandato di Tupa,
e ponendola molto vicino al mio cuore afflitto,
passai varie lune accanto ad una fonte.
E una notte Yacy (la Luna, nostra madre), 
riflessa nel liquido cristallo, sentendo la tristezza della mia anima india, 
mi diede sei raggi d’argento, per decifrare con essi i suoi segreti. 
E il miracolo accadde:
dal fondo della cassa sgorgò la sinfonia meravigliosa
di tutte le voci della Natura vergine d’America.

 Professione di Fede - Agustin Barrios Mangoré 





Breve documentario in lingua spagnola sulla cultura Guaranì

Con questa sua poesia Agustín Barrios manifestò la propria nuova identità di cacique Nitsuga Mangoré (il cacique era il capo tribù), nell’estate del 1930. La nuova immagine comprendeva anche l’adozione di un costume tipico, con un copricapo di piume, l’arco e le frecce. Anche l’ambientazione dei concerti cercava di ricostruire un
paesaggio immerso nella natura, con palme e piante. Come rileva George Mosse I miti...avevano come obiettivo quello di unificare nuovamente il mondo e di restaurare, nella nazione ridotta in frantumi, un nuovo senso di comunione”. Ma se i miti servono al processo di unificazione e di identificazione del popolo, per essere efficaci hanno bisogno di simboli che li rappresentino, in modo tale da garantirne una “oggettivazione visibile”, così da non rimanere avulsi dalla realtà di cui costituiscono la linfa, l’alimento. Se il costume “teatrale” di Barrios può apparve eccessivo, e questo nelle recensioni delle esibizioni di quegli anni venne evidenziato in ogni occasione, è anche vero che al di là di meri scopi commerciali, l’immagine tangibile dell’indiano guaranì che si propose alla platea contribuì concretamente a rendere partecipe il pubblico (il popolo) non più solamente di una esibizione artistica, ma di un vera e propria celebrazione del mito.
La sua prima comparsa pubblica nelle vesti di Nitsuga Mangoré fu a Bahia, in Brasile, nell’Agosto del 1930, nel Teatro Guarany.


Danza Guaranì di Agustin Barrios



Barrios nelle vesti di Nitsuga Mangoré
Nella poesia Professione di Fede notiamo un ribaltamento sostanziale del concetto dell’arte. Da cometa magica che illumina la via di un essere inquieto, in balìa del vento e del fato e destinato a non trovare pace, a epifania divina, mezzo di rivelazione del soprannaturale, rispetto al quale l’uomo figura come un semplice strumento. L’artista, poi, per poter ricevere questo dono, deve porsi in contemplazione dell’unica e vera manifestazione del sovrumano sulla terra: la natura. Partendo da questa considerazione, molti ritengono di poter avvicinare la produzione di Barrios all’estetica romantica. E la scelta strumentale ci spinge a condividere questa posizione: la chitarra incarna pienamente il sentimento romantico; ha la possibilità di creare dei tessuti armonici con una timbrica varia e dei colori potenzialmente infiniti, dovuti all'intimo legame del musicista con il proprio strumento, il quale “tocca” direttamente le corde, senza intermediazioni, senza ostacoli che si interpongano tra sé stesso, le proprie dita ed il suono, a tratti così inspiegabilmente vocale. Ed il tocco, diverso da esecutore ad esecutore, che risente della diversa morfologia dei polpastrelli, delle unghie, del modo di colpire le corde, è sicuramente l’elemento che può maggiormente dare spazio all’originalità e all’individualità tanto care ai romantici.

Agustin Barrios Mangore compose Una limosna por el amor de dios il 2 luglio 1944, un mese prima della sua morte. Con questo brano, Barrios raggiunge un livello di espressione e di tecnica molto raffinate, riflettendo la maturità e la trascendenza acquisita dopo mezzo secolo di dedizione alla sua arte.  Come afferma il suo amico e alunno Juan de Dios Trejos, Barrios passò quest’ultimo suo periodo in casa, spesso in pigiama, a studiare e a comporre. Sempre secondo Trejos, Barrios faceva esercizi di tecnica fino ad un certo punto, poi si metteva a comporre un’opera. Una scala, un accordo, lo avrebbero motivato e, della sua mente, sarebbe scaturita la musica, costruendo a memoria, davanti carta e penna, fino alla fine. Un altro suo allievo, Jose Candido Morales, afferma che Barrios aveva un metodo particolare di studio: usava un sacchetto riempito con 100 sassolini. Egli cominciava a suonare un pezzo e, se alla fine non aveva commesso alcun errore, allora toglieva un ciottolo dal sacchetto e ricominciava a suonare. Se avesse commesso un errore, avrebbe rimesso dentro tutti i sassolini per ricominciare da capo. Doveva suonare il pezzo 100 volte senza errori. 
Gli ultimi anni di vita son stati una preparazione alla morte. Si suppone avesse mandato a chiamare un prete e disse: ‘’Non ho paura del passato, ma non so se potrò varcare il mistero della notte ‘’. Morì circondato dai suoi studenti e da sua moglie. Il prete che lo assisteva disse: ‘’ Questa è la prima volta in cui sono testimone della morte di un Santo’’.


Analisi Una limosna por el amor de dios


Interpretazione del chitarrista David Russell




Una limosna por el amor de Dios venne scritta quando Mangoré era a San Salvador in mezzo a una lezione. All'improvviso, qualcuno ha suonato alla porta. Barrios aprì e trovò un'anziana con la mano tesa che gli chiese "Un'elemosina per l'amor di Dio". Mangoré ha regalato alla donna delle monete, e poi è tornato dall'alunno con un leggero sorriso. L'ha guardato e ha detto 'Sto lavorando su un pezzo nuovo, e adesso so cosa mancava: il suono dei colpi alla porta'. Barrios morì il 7 agosto di 1944 e lasciò il pezzo finito ma senza titolo. Quando l'alunno raccontò questa storia, il pezzo venne chiamato "Una limosna por el amor de Dios" e per essere stata anche l'ultima composizione di Mangoré, viene chiamato anche El Ultimo Canto.

La tonalità del brano è Mi minore e la caratteristica più innovativa è lo sviluppo della melodia nel basso oltre i cantini del tremolo. Per tenere conto di questa innovazione, Barrios inizia il lavoro con la presentazione del tema nelle prime due batture, e solo a partire dalla terza battuta inizia la melodia scintillante che rappresenta il bussare della vecchia donna alla porta di Barrios.


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È importante sottolineare le risorse che Barrios utilizza per dare varietà al pezzo: sesta Francese (battuta 7), accordi scambiati con il modo frigio (battuta 13), accordo dominante con ritardo (battuta 17) e un gran numero di accordi modali.
La prima sezione A del brano va da battuta 3 alla 38. Essa si scompone in due sezioni, la prima a da battuta 3 a 19 e la seconda b da battuta 19 a 38. Quest’ultima parte si conclude nella tonalità di Si minore. La modulazione sorprendente in Si minore, quando sembrava che la prima sezione si concludesse in Sol Maggiore, produce una certa tensione nella seconda sezione B (battute 39-56) che porta al nuovo punto di svolta che culmina nella battuta 47.
Questa seconda sezione, la più intensa del pezzo, è costituita da un crescendo che ha, oltre alla meta principale della 47esima battuta, anche un primo arrivo alla battuta 42. Qui Mangoré produce uno scambio modale dal Si minore (misura 42 e 43) al maggiore (misura 44 e 45).

Inizio sezione B fino al punto culminante della battuta 47 (clicca qui per ascoltare)
Il cambiamento di modalità, dal minore al maggiore, illumina l'inizio della terza sezione C del brano (battute 56-71). A questo punto è interessante notare il parallelismo con la prima parte del brano. La melodia della terza parte è nei cantini, al contrario della prima parte che è al basso. Entrambe le parti iniziano con la stessa nota Mi, un'ottava di distanza. Il passaggio della melodia mi-sol #, ricorda il mi-sol dell’inizio della prima sezione, espediente che dà grande unità al brano.

Inizio sezione C (clicca qui per ascoltare)

L'epilogo del pezzo inizia nella battuta 71, mentre la terza sezione sta concludendo.




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l'interpretazione di Ana Vidovic








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 l'interpretazione di Liying Zhu







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l'interpretazione di Alex Park